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IPDM - I minori, i social e il Cyberbullismo

Negli ultimi decenni, a seguito dell’evolversi delle tecnologie, il bullismo ha assunto forme di violenza realizzate attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, a partire dagli SMS fino ad arrivare a Facebook, Instagram e TikTok.

È a questo punto che il bullismo diventa cyberbullismo. Questa nuova tipologia implica un’assenza di contatto diretto tra la vittima e il bullo che, in molti casi, riesce a mantenere l’anonimato.

Il fenomeno del cyberbullismo ha preso sempre più piede, soprattutto da quando la nostra vita sociale si è spostata prettamente online a causa della pandemia. Sono aumentate di gran lunga le ore passate davanti al telefonino, al computer e sono aumentati i rischi di entrare in questa rete di violenza dalla quale è difficile uscire.

Dal 2019, per contenere gli episodi di cyberbullismo sulla sua piattaforma, Instagram ha avviato la distribuzione di due strumenti. Il primo, per i bulli, invita a riflettere su quello che si sta per pubblicare. Il secondo, per le vittime, toglie la visibilità dei messaggi offensivi ai propri follower.

E TikTok? A fine gennaio, il garante della privacy ha imposto a TikTok di bloccare, fino al 15 febbraio, tutti gli account dei quali non si abbia la certezza dell’età (praticamente tutti, vista la facilità con la quale è possibile aggirare i controlli anagrafici al momento dell’iscrizione). Dall’altra parte TikTok non fa nulla di quanto intimato. Il tutto sullo sfondo della tragedia della bambina di Palermo di soli 10 anni che sarebbe morta per pratiche emulative prese da un video di TikTok (su cui la procura di Palermo sta indagando per istigazione al suicidio). È preoccupante e amareggiante vedere come non ci siano leggi chiare per questi colossi dei social.

Ed è molto preoccupante vedere come i bambini e gli adolescenti siano lasciati a loro stessi. Viene permesso, a chi non ha ancora costruito la sua identità e a chi ancora la sta costruendo, di buttarsi in un mondo pericoloso, senza protezione e infimo.

Come si fa a rendere fruibile qualsiasi contenuto per qualsiasi età?

Siamo sicuri che le restrizioni che Instagram ha messo, sono davvero protettive per gli esercenti minorenni? Stiamo lasciando a loro la responsabilità di capire ciò che è buono da ciò che è pericoloso, senza prima avergliela spiegata, senza proteggerli.

I genitori si trovano, a volte, a combattere cercando di limitare l’orario di esposizione, di limitare i siti e tutto questo è faticoso e “controcorrente”. Ci sono delle applicazioni messe a disposizione per Android e Apple, per esempio “Parental Control” creata per proteggere i bambini e fornisce il monitoraggio del tempo di utilizzo e di cosa si sta visualizzando, bloccando contenuti inappropriati e il telefonino stesso, dopo un tempo prestabilito.

È proprio buono e protettivo che i genitori di questi bambini, limitino e controllino quello che succede in rete, la terra di nessuno.

Se sei vittima di bullismo o di cyberbullismo, o se sei un genitore di una vittima, puoi contattare l’IPDM. Qui troverai una rete di psicologi e psicoterapeuti che accoglieranno la tua richiesta di aiuto.

PER INFORMAZIONI:

06/90212566, il lunedì e il venerdi dalle 15.00 alle 18.00

[email protected] - www.ipdm.it

Puoi contattarci anche tramite Facebook alla pagina IPDM onlus.

Pubblicato il 08/03/2021 alle ore 10:07

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